Sarà che oltre ai
libri amo il cinema, ma seppi dell'esistenza dei Booktrailers mi ripromisi di
utilizzarli per promuovere il mio romanzo in lavorazione (Il Ragno d'Oro e la vendetta degli esiliati). Sono stata
fedele a quell'idea fino al momento in cui quel romanzo è uscito in libreria, poi hanno iniziato ad assalirmi i dubbi.
Ho cominciato a
documentarmi e ho scoperto che avvalersi di personale specializzato costa una
fortuna ed io sono contraria all'esborso economico (soprattutto se è ingente) da parte degli autori, anche
perché, per scrittori esordienti o quasi, riuscire a guadagnare bene con le
proprie opere è quasi un'utopia, i margini sono risicati e, per racimolare un
bel gruzzolo, le copie da vendere sono davvero tante. Se poi si parte già con un
debito alle spalle ecco che il guadagno si allontana ancora di più. È anche
vero che la pubblicità è l'anima del commercio e alcuni romanzi molto famosi che
hanno venduto, immeritatamente, milioni di copie ne sono un esempio.
Nell'editoria indipendente, nelle pubblicazioni di piccole case editrici o
anche nel Self-publishing si trovano spesso opere decisamente più meritevoli e
di qualità rispetto a quelli che affollano gli scaffali della grande
distribuzione, ormai monopolio delle grandi case editrici, che sono in grado, proprio grazie alla pubblicità, di vendere mediocrità spacciandola per l'opera del secolo.
Investire nella
pubblicità è quindi di fondamentale importanza, ad ogni autore però spetta
decidere se spendere soldi ed avvalersi di personale specializzato, sperando che
il maggior numero di copie vendute (in teoria) bastino a coprire gli ingenti
costi, oppure optare per il fai da te ed investire il proprio tempo per
promuovere il proprio lavoro.
Il Booktrailer è uno
strumento pubblicitario, ma sulla sua validità continuo a nutrire qualche
dubbio.
Pensare di produrne
uno col fai da te partendo da zero, come nel mio caso, credo sia una battaglia
persa in partenza, a meno che non ci si accontenti di creare qualcosa di dubbia
qualità che magari anziché promuovere, allontana i potenziali lettori.
Il costo, invece, per affidarsi a personale qualificato era fuori dal mio budget, così ho
riflettuto e mi son chiesta: quanti Booktrailers ti hanno convinta ad acquistare
un libro? Risposta: nessuno.
Ma soprattutto: quanti Booktrailers hai visto in tutta la tua vita? Risposta:
nessuno!
E allora perché devo
pensare di spendere tempo o denaro per creare qualcosa che a me non solo non è
mai servito, ma non ne ho nemmeno mai sentito il bisogno?
Così ho
definitivamente accantonato il Booktrailer concentrandosi su altre attività
promozionali decisamente più produttive e nelle mie corde: leggere e scrivere,
perché chi ama i libri è questo che vuol fare, leggere, leggere, leggere e
scrivere.
Sara Scaranna
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